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Il teatro nel cinema: uno spettacolo teatrale in chiusura dell’edizione 2017 della “Settimana della Lingua Italiana nel Mondo”

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Nella serata di sabato 21 ottobre, nell’ambito dell’ultima serata dedicata alla XVII Settimana della Lingua italiana nel mondo, è stata rappresentata una pièce teatrale alla Salle des Fêtes di Carouge.

Si è trattato di un testo interpretato dalla compagnia Sipario degli Estranei che fa parte dell’Accademia dello spettacolo di Torino. Titolo Un “noire” in scena senza copione di Simone Alessio e Paolo Vallerga.

L’Improvvisazione teatrale è una forma di teatro dove gli attori non seguono un copione definito, ma inventano il testo imp23157391_1696114567105877_8496718676769794508_orovvisando estemporaneamente. Questa tecnica comporta un grado di interazione con il pubblico commisurato alla perizia tecnica degli attori.
Si tratta di una forma d’arte che affonda le radici lontano nel tempo. Fin da Aristofane abbiamo tracce di questa tecnica, al tempo legata principalmente alla commedia ed al teatro popolare.

Dal sito della compagnia arrivata a Ginevra dal Piemonte, apprendiamo che “L’improvvisazione teatrale ha molte sfaccettature, molti angoli visuali, molti chiaroscuri che ne fanno un’arte in continua evoluzione e da questa continua evoluzione nascono differenti stili e differenti format. Da questo libero spirito mutevole e aperto alle contaminazioni nasce il lavoro del Sipario degli Estranei, che sviluppa e approfondisce le tecniche dell’improvvisazione teatrale rivolte alla creazione di personaggi, alla costruzione di storie e allo sviluppo delle relazioni sceniche, partendo da spunti inattesi e non prestabiliti”.
Ma non solo. 22904883_1696114563772544_8229931536743375902_o

La spontaneità è il momento della libertà personale in cui siamo posti di fronte alla realtà e la vediamo, la esploriamo e agiamo di conseguenza” (Viola Spolin).
Gli attori hanno, dunque, recitato improvvisando tutte le scene sulla base dei suggerimenti scritti richiesti agli spettatori prima dell’inizio dello spettacolo.
Un Commissario di Polizia, ha dato inizio alla rappresentazione introducendo il tema e gli altri quattro attori si sono succeduti sulla scena recitando interamente “a braccio” improvvisando tutte le scene. Un tipo di recitazione molto difficile perché sottopone gli attori ad uno sforzo interpretativo impegnativo, senza aver fatto prove e interagendo tra di loro all’impronta.

Il giallo si è sviluppato davanti agli occhi degli spettatori presenti fino ad arrivare al delitto ed alla scoperta dell’assassino, anche attraverso la testimoni22860124_1696114560439211_835931023980040926_oanza di uno degli astanti che ha indicato il colpevole dalla platea.

Tecnica recitativa basata sull’improvvisazione, coinvolgimento diretto del pubblico, attori in scena che hanno dato il meglio della loro arte in assenza di un testo prestabilito, sono stati gli ingredienti di una serata diversa all’insegna del divertimento.

Si ringrazia ancora una volta il Sipario degli Estranei per aver regalato anche a Ginevra uno spettacolo gradevole e coinvolgente.

inizia la XVII edizione della Settimana della Lingua Italiana nel Mondo con gli alunni dei Corsi d’Italiano

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Col Patrocinio del Consolato Generale d’Italia a Ginevra, si è rinnovato dal 16 al 22 ottobre l’appuntamento con la Settimana della Lingua italiana nel mondo, organizzata dalla Società delle Associazioni Italiane di Ginevra (SAIG). L’edizione 2017 (16 – 23 ottobre) è stata dedicata al tema “L’italiano al cinema, l’italiano nel cinema”. Quale migliore occasione quindi per coinvolgere gli studenti dei corsi di lingua e cultura italiana e proporre loro la visione di un bel film?

Di fatti, il progetto “I Corsi d’Italiano al Cinema!!!”, sostenuto dalla SAIG, che ha messo a22770796_1692075984176402_7457003554345493211ò_o

disposizione una sala per la proiezione dei film nella sede, dall’Ente Gestore CAE (Comitato Assistenza Educativa) e dall’Ufficio scuola della Circoscrizione Consolare di Ginevra, ha dato il via all’edizione di quest’anno.

Hanno partecipato all’iniziativa di cui sopra numerose classi accompagnate dai docenti e dai genitori. Per gli allievi dislocati territorialmente in quartieri lontani dalla sede della SAIG, sono stati proposti film della tradizione italiana direttamente in aula.

I film, frutto di un’accurata selezione pedagogica, sono stati selezionati tenendo conto dei seguenti parametri: età, livello di lingua italiana, contenuti. Due o tre le proiezioni durante la giornata: una per gli studenti più piccoli dei corsi elementari, una per quelli più grandi ed infine una per i ragazzi dei corsi di livello medio. A seguire una breve pausa con una merenda a base di sfiziosi poc-corn e rinfrescanti succhi di frutta offerta dal CAE.

I bambini sono stati trasportati nell’eccezionale storia di amicizia e solidarietà di La gabbianella e il gatto, nel mondo magico ed incantato di Momo alla conquista del tempo o, attraverso una delicata narrazione poetica, nel difficile periodo storico dell’olocausto ne La vita è bella.

Un modo nuovo di far lezione che ha offerto ai bambini e ai ragazzi spunti di riflessione diversi poi approfonditi in classe grazie alla guida esperta dell’insegnante oltre che un’opportunità di svolgere un lavoro didattico interessante che si presta a diversi percorsi metodologici in base all’età degli studenti. Una possibilità unica di incontrare e conoscere altri alunni dei corsi.

Si è trattato quindi di un importante momento di aggregazione attraverso un’attività culturale che voleva mettere in luce il legame tra la lingua italiana ed il cinema.22829654_1695086390542028_6128385900593914120_o

Ancora una volta, la collaborazione tra l’Ufficio Scuola, il CAE e la SAIG, ha dato i suoi frutti per la riuscita di eventi volti a ben rappresentare la nostra Patria. Quindi, possiamo felicitarci e ringraziare la SAIG e le associazioni aderenti, il CAE, l’Ufficio Scuola e il Corpo Docente per il prezioso lavoro nonché, i genitori per la costante collaborazione e presenza.

“XVII Settimana della Lingua Italiana nel Mondo” a Ginevra

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22829760_1694192207298113_8131547904981670282_oCiak, si mangia: Pane, cinema e fantasia alla SAIG per “XVII Settimana della Lingua Italiana nel Mondo” a Ginevra

di Carmelo Vaccaro

Ciak, si mangia. La SAIG nel suo programma, in occasione dell’edizione di quest’anno della Settimana della Lingua Italiana nel Mondo dedicata al cinema, ha inserito anche una serata dedicata al cibo. L’evento si è svolto nei locali della SAIG lo scorso 20 ottobre, dove sono stati invitati alcuni amici della Società delle Associazioni Italiane di Ginevra, per celebrare l’evento annuale, anche per mettere in valore le prelibatezze culinarie italiche nel cinema.

Oltre ad alcuni presidenti delle associazioni aderenti alla SAIG quali Antonio Scarlino Ass. Regionale Pugliese, Menotti Bacci Ass. Lucchesi nel Mondo, Francesco Decicco Ass. Calabrese e al Coordinatore Carmelo Vaccaro, a presenziare la serata è stato il Console Generale d’Italia, Antonino La Piana, che ha rilevato l’importanza della collaborazione di tutti affinché si possa essere uniti per rappresentare meglio l’Italia all’estero, anche attraverso questi importanti appuntamenti come la Settimana della Lingua Italiana nel Mondo.

La realizzazione delle pietanze di questo particolare momento è stata affidata a Lisette e Menotti Bacci e a Roberto Corona che si sono eseguiti in una sinfonia in cucina, dove hanno preparato dei piatti in armonia con la stagione. Come entrata è stata presentata una “Terrine di cinghiale sul letto di rucola con cipolle Borettane”, seguito dal piatto principale, “Cinghiale in umido con le olive alla toscana e polenta tartufata” e, per terminare un delizioso dolce, “Panna cotta ai lamponi”. Naturalmente il tutto servito rigorosamente con vini tipici italiani.

Le pietanze delle regioni italiane sono state da sempre p22829048_1694192137298120_3264951298918712232_orotagoniste del cinema italiano. Inoltre, il cibo nel cinema ha rappresentato anche la fame oltre ad avere raccontato la voglia di solidarietà dell’Italia durante e, soprattutto, dopo la fine della guerra. Il cibo nel cinema ha anche messo in risalto la auten22815201_1694192100631457_4320609657169154662_ntica arte di arrangiarsi al meglio e sopravvivere alle tante avversità superate, tutti insieme, nei momenti più difficili della storia dell’Italia unita.

Il cibo per noi italiani è cultura e non solo gastronomica regionale o italiana, perché esprime le origini nativi, del ricordo dei vari sapori e di tanti desideri acquisiti negli anni esportati dalle emigrazioni nel tempo, il quale ha valorizzato costume e tradizioni di una gastronomia che è qualità, oltre ad essere commercio. La domanda è che c’entra questo col cinema? C’entra e come se c’entra! Basta pensare al forte legame che da sempre il cinema italiano rileva tra il racconto e il cibo in tavola. Dai film e nel corso dei decenni, le tradizioni gastronomiche del nostro Paese sono stati raccontatati, più di quelle raccontata nelle varie opere letterarie, nel profondo e costante modificarsi delle tradizioni gastronomiche, il costume e la storia dell’Italia

Con questa particolare cena condivisa da amici e collaboratori della Società delle Associazioni Italiane di Ginevra e, nella medesima occasione la SAIG ha voluto dare importanza al cibo nel cinema italiano, molto apprezzato nel mondo per la sua creatività e innovazione.

Carmelo Vaccaro

La Regione Calabria al Corso di Cucina SAIG

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La Regione Calabria con gli involtini di melanzane alla calabrese al Corso di Cucina SAIG

L’eccellenza e la bontà della cucina tipica calabrese scaturiscono tanto dalla qualità e freschezza dei prodotti con cui vengono preparate le pietanze. Se si scegli per una ricetta i cui ingredienti si basano su prodotti di stagione allora il risultato sarà un vero successo.22792176_1692075980843069_8261941356639991930_o

In questo corso di fine ottobre che la SAIG propone, è un piatto tipicamente mediterraneo ed estivo: gli involtini di melanzane alla calabrese. Si tratta di un piatto che si rivela una vera squisitezza da mangiare anche fuori dalla Calabria se vengono preparati da mani consapevoli, come quelli di Roberto Corona, incaricato di eseguire questo piatto tipico calabrese. La ricetta da noi scelta per preparare questi squisiti involtini di melanzana, include anche il caciocavallo, la soppressata e la cipolla che conferiscono al piatto un certo sapore particolare che ricordano i sapori mediterranei della Calabria.

Sono state spiegate e preparate due varianti di questa pietanza: la prima con melenz22770796_1692075984176402_7457003554345493211_oane grigliate con prosciutto e pecorino calabrese con spruzzata di parmigiano; seconda variante con spaghetti, lardo calabrese e acciughe. Alcuni prodotti come il pecorino e la salsiccia calabrese, sono state offerte dal Presidente dell’Associazione Calabrese, Francesco Decicco, direttamente importate dalla terra calabrese.

La Società delle Associazioni Italiane di Ginevra promuove le pietanze povere e sconosciute dal grande pubblico delle Regioni che le hanno custodite e tramandate gelosamente. Questo Corso nasce dal desiderio di addentrarsi nel cuore più profondo di una cucina regionale fra le meno conosciute, ovvero quella rimasta tra le memorie delle nostre nonne. Per molto tempo, infatti, questo tipo di gastronomia italiana è rimasta all’ombra delle tradizioni culinarie, anche se è innegabile che in questi ultimi anni si è sviluppata una sempre più crescente curiosità verso questa cucina antica, molto tradizionalista, che spesso stupisce per la ricchezza dei propri piatti ed altre volte sorprende per la sua semplicità.

La nostra idea è quella di divulgare ricette antiche il più possibile vicine a quelle originali. Troppo spesso, infatti, si spacciano per ricette tipiche regionali, piatti che sono stati abbondantemente riveduti e corretti per essere più compatibili alle esigenze dei prodotti odierne.

Intervista a Mauro Poggia

Muro Poggia

Intervista a Mauro Poggia sul Servizio di prestaIl 18 ottobre scorso, il Consigliere di Stato Mauro POGGIA, incaricato del Dipartimento DEAS, ha risposto ad alcune domande all’uopo predisposte dalla SAIG per fare il punto della situazione riguardante il Servizio di prestazioni complementari ad un anno dall’entrata in vigore della nuova normativa penale.
Di seguito le domande con le relative risposte:

Qual’è il bilancio da un anno dall’entrata in vigore della normativa penale che prevede la truffa agli enti assistenziali ? Ci sono già denunce o procedimenti penali in corso?

Il mio Dipartimento dell’impiego, affari sociali e salute (DEAS) ed il servizio di prestazioni complementari ha preso atto di 721 « denunce spontanee » (numero al mese di settembre). Questo l’ammontare, all’oggi, delle persone lMuro Poggiaa cui situazione finanziaria non le avrebbe autorizzate ad usufruire di aiuti sociali, o le avrebbe autorizzate in misura differente,
L’ammontare delle restituzioni atteso, sulla base dei dossier già trattati, si eleva a più di 17 milioni di franchi. Stimiamo, in maniera prudenziale, di poter recuperare fino a 25 milioni di franchi in totale. A questo aggiungasi la trattazione ci circa 3000 comunicazioni indirizzate ai beneficiari di prestazioni sociali e che sono tornati al mittente.

Quanto alle denunce e/o procedimenti penali in corso, all’oggi non è stata fatta alcuna denuncia penale da parte del Servizio di prestazioni complementari per quanto riguarda tutte le persone che si erano auto-denunciate nel temine previsto per regolarizzare la propria situazione. Per quanto riguarda, invece, le persone che non si sono auto-denunciate entro il 31 dicembre dello scorso anno, potranno intervenire in futuro delle denunce penali, a seguito delle direttive trasmesse dal Procuratore generale.

Ci sono molte persone che hanno deciso di rinunciare agli aiuti sociali e di rientrare in patria per evitare di auto-denunciarsi e di restituire il denaro indebitamente percepito. Quali conseguenze potrebbero subire queste persone ?

All’esito delle stime effettuate dai miei servizi, soltanto una sessantina di persone, di varie nazi9onalità, hanno rinunciato alle prestazioni complementari, ma nessuna di esse ha lasciato Ginevra.

Quali sono gli strumenti a disposizione del Suo Dipartimento (DEAS-SPC) per recuperare il denaro indebitamente percepito ?
Lo strumento già a disposizione ed utilizzato al fine di recuperare (in tutto o in parte) i credito, è di pignorare le rendite AVS/AI delle persone che abitano all’estero e che percepiscono rendite dalla Svizzera. Altri strumenti sono allo studio per poter arrivare a far vendere gli immobili all’estero.

Esiste un canale di comunicazione e coordinamento con l’Amministrazione fiscale cantonale la quale dà le autorizzazioni a lasciare la Svizzera e ritornare in patria o trasferirsi in un altro paese, al fine di scoprire se vi sono partenze da parte di beneficiari di aiuti sociali?

No. Non esiste questo tipo di comunicazione ma la collaborazione trasversale dei servizi dello Stato è chiamata a rinforzarsi prossimamente ed una decisione è già stata presa, in questo senso dal Consiglio di Stato lo scorso 18 ottobre.

Corrisponde al vero che vi è la possibilità di pignorare le pensioni svizzere anche in caso di trasferimento all’estero e di bloccare i conti bancari svizzeri ai sensi dell’art 25 della LPP? E in questo caso, il segreto bancario, ancora esistente per i conti in Svizzera intestati a contribuenti svizzeri, potrebbe rappresentare un ostacolo?

Certamente, sia per quanto riguarda il pignoramento delle pensioni AVS/AI, sia per quanto riguarda il blocco degli importi da restituire allo Stato sui conti bancari. Ma soltanto in Svizzera. Per i conti all’estero non è possibile a meno di non intraprendere una procedura all’estero.

Con lo scambio automatico di informazioni e la collaborazione accresciuta dei nostri servizi, questo non sarà più un problema in futuro. Ma noi preferiamo sempre privilegiare delle soluzioni di tipo transattivo al fine di trovare un accordo.

Ringraziamo il Consigliere di Stato, Mauro Poggia, per pronte risposte ai nostri quesiti.zioni complementari ad un anno dall’entrata in vigore della nuova normativa penale

Intervista all’Ambasciatore Maurizio Serra

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Il 17 ottobre scorso, una delegazione della SAIG, con il coordinatore Carmelo Vaccaro, Riccardo Galardi di ciaoitalia.tv e Alessandra Testaguzza, ha avuto il privilegio di essere ricevuta dall’Ambasciatore Maurizio Serra presso gli uffici della rappresentanza italiana alle Nazioni Unite.

L’intervista completa è disponibile anche su su http://ciaoitalia.tv/

Ma chi è Maurizio Enrico Serra che rappresenta l’Italia in seno alle Nazioni Unite di Ginevra?
Nominato Rappresentante Permanente presso le Organizzazioni Internazionali in Ginevra con titolo e rango di Ambasciatore a partire dal 02.09.2013, Maurizio Enrico Serra, nasce a Londra. Si laurea in Scienze Politiche, nel 1977, presso l’Università di Roma e, in seguito ad esame di concorso entra in carriera diplomatica, nel 1978. Dopo vari prestigiosi incarichi diplomatici, nel 2010, presso l’UNESCO è accreditato con titolo e rango di Ambasciatore.

E’ anche Professore a contratto di Relazioni Internazionali presso l’Università Luiss, Roma (dal 2000) e Autore di numerose pubblicazioni e monografie, da ultimo Fratelli separati. Drieu La Rochelle, Aragon e Malraux davanti alla storia (Premio Acqui Storia 2008 e, nell’edizione francese, Prix du rayonnement de l’Académie française 2008). E’ anche Membro corrispondente dell’Institut de France.

Di seguito, dunque, l’intervista gentilmente rilasciata dall’Ambasciatore.

Ambasciatore, dopo quattro anni di Sua permanenza a Ginevra in qualità di Rappresentante Permanente, qual è il Suo bilancio sulle attività delle organizzazioni Internazionali a Ginevra e sul ruolo dell’Italia ?22491608_10213095024602261_9108244814427592938_n

Credo che sia positivo ma vorrei dire perché. Si sa troppo poco che Ginevra è il più grande polo multilaterale del mondo. Lo sappiamo noi che siamo qua, ma lo si sa poco in Italia e anche altrove. Con più di 20 Organizzazioni Internazionali che hanno la sede principale qui e tutte le altre , almeno una quarantina, che hanno delle sedi secondarie, Ginevra è certamente ben prima di New York, di Vienna o di Roma, il polo, le ”hub” multilaterale del mondo. Quindi, l’ambizione del mio mandato è quella, grazie anche a una valente squadra di collaboratori, di aver cercato di coprire la molteplicità di iniziative politiche, economiche, scientifiche, tecniche, educative in cui si esplica questa attività multilaterale, di averlo fatto a beneficio del nostro Paese e soprattutto di quelli che sono i valori che il nostro paese porta avanti in ambito multilaterale.

L’attuale grande sfida per l’Europa è senz’altro il problema dei migranti. Che ruolo possono avere le Organizzazioni Internazionali ginevrine in generale e l’Italia in particolare ?

Ecco questo è certamente il tema che in questi quattro anni ha avuto una crescita enorme nell’agenda di tutte le Organizzazioni Internazionali. E’ chiaro che per l’Organizzazione mondiale delle Migrazioni o per l’Alto Commissariato per i Rifugiati, che tra l’altro sono impegnati nella definizione dei due Global Compact dei Migranti e Rifugiati, si tratta di una vocazione prima ma questo vale anche per l’Alto Commissariato per i Diritti Umani, viste le implicazioni estremamente sensibili sul piano dei Diritti Umani e della problematica delle migrazioni e dei rifugiati. Vale però anche per le Organizzazioni specializzate perché c’è il discorso della salute dei migranti che coinvolge l’Organizzazione Mondiale della Salute, c’è il discorso del lavoro dei migranti che coinvolge l’Organizzazione Internazionale del Lavoro. Non riesco a vedere un settore di attività ginevrina in cui questo problema non sia acuto e attuale. Credo che fondamentalmente l’azione della comunità multilaterale onusiana e non perché naturalmente avviamo questi due aspetti da tenere presenti, vada nel senso di un tentativo di risposta globale che tuttavia sarebbe illusorio ritenere sia di breve periodo. Ci vorranno tempi medi e lunghi.

22491820_10213095024442257_9048410646187388059_nI recenti fatti di Barcellona e qualche mese fa di Londra, Bruxelles, Parigi, indicano che gli atti di terrorismo insanguinano le nostre città e colpiscono numerosi civili. La comunità internazionale come pensa di risolvere questa grave emergenza?

In questo l’Italia credo abbia un ruolo di punta perché noi cerchiamo veramente di operare fattivamente in tutte le Organizzazioni e, non è retorico dirlo, affinchè ci sia maggiore collaborazione attraverso le aree dl mondo: “cross regional” come diciamo nel nostro inglese onusiano di modo che tutti si sentano coinvolti nella necessità di dare una risposta globale e soprattutto che non si abbia l’impressione che un attacco di una parte di un’area del mondo al resto. Perché allora li avremmo una terribile situazione di squilibrio che invece di cercare di risolvere tenderemmo invece ad enfatizzare ed ad aumentare. No, bisogna che Nord e Sud del mondo collaborino come sul tema non distante, non lontano anche dei rifugiati e delle migrazioni a questa emergenza umanitaria e lo facciano in una misura che dia veramente l’impressione di una grande solidarietà e di una grande vocazione comune alla soluzione dei problemi.

Secondo Lei l’Italia è “pronta” a far fronte alle minacce terroristiche ? con quali mezzi?

Questa non è una domanda da rivolgere all’Ambasciatore presso le Organizzazioni Internazionali, ma piuttosto al Ministero dell’Interno in Italia perchè ovviamente non è competenza mia. L’impressione è comunque credo sia nei fatti, lo si puo’ verificare giorno per giorno è che l’Italia che ha una forte e consolidata tradizione di accoglienza sia meglio portata ad affrontare la componente di dialogo che insieme a quella di rafforzamento dei controlli deve portare ad una soluzione dei problemi. Dopo di che naturalmente siamo nelle mani di Dio.

Ambasciatore Lei lascerà Ginevra tra qualche mese per rientrare in Italia. Cosa le è piaciuto di Ginevra ?

Ma guardi, ho in realtà un rammarico perché siccome questo lavoro è appassionante ma è estremamente coinvolgente ho avuto pochissimo tempo di toccare con mano la realtà italiana e così con me mia moglie anche se mia moglie è stata più impegnata in attività come il Bazar delle Nazioni Unite che l’hanno portata a contatto con le varie realtà. Io porterò con me l’impressione di una, e per un italiano è la più grande fonte di soddisfazione personale, di una nostra comunità molto vibrante in tutti i settori che ha una grandissima capacità propositiva, un buon livello mi sembra anche di cooperazione e che fa onore al Paese che tutti rappresentiamo. Quindi questa è per me un bellissimo messaggio che Ginevra mi ha trasmesso e mi porterò dietro con grande piacere.22491716_1683601981690469_8681502443053588907_n

La SAIG e ciaoitalia.tv ringraziano l’Ambasciatore Serra e il suo staff per la calorosa accoglienze e la disponibilità

La Regione Toscana al Corso di Cucina della SAIG 

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L’Associazione Lucchesi nel Mondo alla riscoperta dei sapori di casa nostra.

Anche se all’estero, il raggruppamento associativo è sempre una buona occasione per confrontarsi, tenere vivi i ricordi e le abitudini, per far emergere la nostra cultura e soprattutto le nostre tradizioni culinarie. Ed è proprio in quest’ottica che è proseguita l’esperienza alla SAIG con un nuovo appuntamento, lo scorso 12 ottobre, che il Presidente dell’Associazione Lucchesi nel Mondo, Menotti Bacci, chef di lunga esperienza ha avviato il Corso di Cucina, proponendo una particolare specialità toscana, “Zuppa alla Lucchese”, chiamata comunamente “Farrotto alla Lucchese”, piatto invitante e genuino preparato con diverse verdure.22467362_1678984798818854_7663803463140273666_o

La zuppa di farro alla lucchese è una ricetta ricca, sostanziosa e salutare, indicata soprattutto per i periodi invernali. Questa pietanza si basa sui legumi, fortemente presenti nella cultura e coltura lucchese e che hanno sempre avuto una importanza storia notevole.

Questa zuppa e una antico piatto tradizionale della lucchesia e Toscano, caratterizzato da una varietà di legumi molto particolari e con gusti diversi, amalgamati con una grande maestria ai due cereali, farro e orzo. questa combinazione ci fa ottenere un piatto armonico e gustoso apprezzato non solo a Lucca ma in gran parte d’Italia, dove ci fa incontrare la tradizione in cucina.

Un ringraziamento particolare a tutte le persone che si attivano nell’organizzazione di questi corsi di formazione ed ai corsisti. La partecipazione attiva e le nuove richieste di iscrizione sempre più frequenti danno alla SAIG la forza e la determinazione per proseguire questo percorso formativo con grande vigore ed intensità, predisponendo il necessario per far fronte alle richieste presenti e future.

La culture se met à table: la SAIG alla Maison du Quartier de la Jonction tra gastronomia, arte e cultura

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Lo scorso 29 settembre la SAIG e la Maison du Quartier de la Jonction, con il patrocinio della Città di Ginevra, hanno messo insieme le energie, dando vita alla loro prima collaborazione culturale e gastronomica.

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La serata, iscritta in un ciclo denominato “la culture se met à table”, si è posta l’ambizioso obiettivo di togliere l’arte, per una sera, dai piedistalli e dai palcoscenici, per portarla tra le persone.

Entrando nei locali della Maison du Quartier de la Jonction (che ha ospitato l’evento), ad un primo sguardo sarebbe stato impossibile riconoscere gli artisti dal pubblico. Seduti fianco a fianco, senza distinzioni, tutti i presenti hanno condiviso un momento conviviale, reso possibile dai buoni piatti del corso di cucina della SAIG, rappresentato per l’occasione da Lisette e Menotti Bacci (presidente dell’associazione “Lucchesi nel mondo”). È stato, quello della cena, un momento privilegiato di incontro e di scambio, in cui i presenti hanno potuto intrattenere scambi preziosi sull’arte che si stagliava loro intorno. Ma uniamoci per un istante a loro e facciamo un viaggio virtuale nell’evento.

In primis, in sala cinema, è stato proiettato il film no budget “Il seme ed il mare”, di Riccardo Casamonti. Presente alla serata, pronto a condividere ogni aneddoto del dietro le quinte, l’aiuto regista Giuliano Stoppo, che si è fatto portavoce non solo dei realizzatori ma di un’intera comunità: quella di Casole d’Elsa (Siena). Perché a raccontare la storia non sono attori professionisti ma gli abitanti stessi dell’intero paese, che si è unito per dare vita a questa deliziosa produzione cinematografica che ha il grande merito di far ridere ed emozionare allo stesso tempo. Giuliano, che non a caso è presidente dell’Associazione Pro Loco della cittadina, ha saputo portare a Ginevra lo spirito di quei luoghi, di quelle persone, il loro desiderio di raccontare e di raccontarsi, l’entusiasmo con cui hanno fatto rivivere, in chiave moderna, l’antica arte di narrare una storia, l’antico piacere di ascoltarla. Per chi volesse seguire l’anziano professore Pietro Mariani, protagonista della vicenda, nella sua avventura da Casole verso le lontane coste del Marocco alla ricerca di un vecchio amore, non è troppo tardi: il film è presente su youtube, regalato a chiunque abbia ancora voglia di emozionarsi con le cose più semplici.

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Durante la cena, invece, sotto gli occhi dei commensali, è stato proiettato il VJ set “Io sono puro amore”, della fotografa italiana Vanessa Rusci. Da sempre impegnata, con la sua arte, a stimolare una riflessione su importanti temi sociali, questa volta ha voluto affrontare il delicato tema della violenza sulle donne. Quello che mette in scena, però, non è la sconfitta silenziosa bensì il prezioso (seppur dolorosissimo) processo di ricostruzione che trasforma le ferite in punti di forza, in cicatrici dorate che tengono insieme i pezzi infranti dandogli un nuovo inestimabile valore, come nell’antica arte giapponese sel kintsugi (“ricostruire con l’oro). Un messaggio di speranza, dunque, che senza usare parole dice ad ogni donna che, qualunque sia il suo taglio, ha dentro di sé il potenziale per risarcirlo, per renderlo unico e pieno di luce. Vanessa, per l’occasione, ha anche esposto delle foto che sono diventate, nei giorni successivi, l’oggetto della performance “A gift for you”, che ha visto l’artista percorrere le strade Ginevrine per donare la sua arte ai passanti. L’artista non è più solo creatore di messaggi ma si fa messaggero, esce dalla nicchia degli spazi culturali e va verso le persone, per ricreare quel contatto umano che, troppo spesso, è offuscato dagli schermi. Ma non per questo è perduto. Proprio per unire l’incontro umano alla potenza dei social, i due step fanno parte di un progetto più grande nato e sviluppato sui Social Network sotto l’hashtag “#noisocial4women“, nato proprio per sensibilizzare sulla questione della violenza sulle donne. Il progetto, della durata di un anno, si concluderà a Gennaio 2018 e può essere seguito su www.vanessa-rusci-arte.com (nonché sui profili facebook, instagram e twitter dell’artista)

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Gli altri fotografi che hanno esposto le loro opere sono Ilaria di Resta, biologa girovaga con la passione dei viaggi, fotografa per passione, con attenzione al dettaglio che colpisce la sua attenzione e alla luce che fugge; Silvia Mincarelli, autrice di meravigliose immagini che portano lo spettatore verso colorati luoghi lontani, fissati per sempre dalla magia di uno scatto; Donato Albino, che ha presentato parte del suo reportage sui monumenti di Ginevra e Alice Vagheggini, organizzatrice e curatrice dell’evento stesso.

A concludere la serata la magia di Riccardo Galardi (Galardi Media Network), che ha permesso ai presenti di tornare, per una sera, bambini. Le sue proiezioni in realtà virtuale a 360 gradi, infatti, uniscono la bellezza delle immagini da lui scattate alla tecnologia più moderna. Basta indossare il visore e in un attimo ci si ritrova immersi nel verde di una campagna, su una terrazza affacciata sul mare, circondati dai bandierai di Firenze o a percorrere una strada a bordo della mitica Vespa.

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In poche parole è stata una serata di cultura, gastronomia ma soprattutto di incontri umani.

Alice Vacheggini