Un saluto alla primavera con pietanze mediterranee al Corso di Cucina della SAIG

30657334_1868937143156951_8921799855899148288_o

Nel Corso di Cucina della SAIG del 12 aprile scorso uno dei responsabili, Roberto Corona, accompagnato occasionalmente da Augusta Scotece, ha voluto salutare la primavera con delle pietanze tipiche mediterranee e precisamente partenopee: Paccheri ai frutti di mare e polpette all’amalfitana.

Se qualcuno dovesse pensare che la Campania e solo sinonimo di pizza si sbaglia di molto. In realtà la Campania, denominata anche la terra del sole, del mare e della cultura, fin dall’antichità si è distinta per il suo vasto patrimonio culinario, ricco di prelibatezze uniche al mondo. Non si parla solo cibo ma anche di bevande, basta pensare al limoncello ed ai vini pregiati che provengono dalle campagne partenopee.30708667_1868937126490286_1064234381314359296_o

I Greci ed i Romani, dai tempi antichi, per la preparazione dei loro piatti utilizzavano olio pregiato e durante i banchetti assaporavano vino pregiato proveniente dalla Campania Felix, ovvero da Capua, Cuma, Pompei, Sorrento, Stabia, Nocera e Salerno. La cucina campana si avvale di ingredienti semplici ma è caratterizzata anche da pietanze più elaborate grazie alle influenze spagnole e francesi.

Sarebbe impossibile elencare tutti i piatti e dolci campani, sono tantissimi ed ogni area (beneventana, salernitana, casertana, ercolanese etc.) ha le proprie tradizioni culinarie e varianti delle ricette originali. Senza alcun dubbio, uno dei piatti tipici più apprezzati, non solo in Campania ma in tutto il mondo, è la pizza, che eredita il suo nome dalla regina Margehrita di Savoia.

La ricetta del giorno propostaci dal nostro chef, paccheri ai frutti di mare, si tratta di un primo piatto tra i più amati, a base di pesce e pomodorini, molto semplice da preparare e di grande effetto. Un primo piatto in cui sono racchiusi il sapore, i profumi e i colori mediterranei. Infatti, i paccheri ai frutti di mare sono belli da vedere e buonissimi da gustare. Un primo che, se fatto a regola d’arte, è degno dei migliori ristoranti. Al dir il vero, le allieve del Corso non si sono lamentati, anzi, hanno applaudito a testimonianza di una perfetta riuscita della ricetta.

Le polpette all’amalfitana

30629322_1868937136490285_7408063294126161920_oPer accompagnare i paccheri, lo Chef Corona ha pensato di proporre le polpette all’amalfitana. In realtà la polpetta di per se non ha particolarmente un posto preciso dove sia nata. L’origine delle polpette è ben più “antica” di quanto si possa pensare, addirittura risale ad Apicio, celebre cuoco della Roma Imperiale; ma è soltanto nella seconda metà del XV secolo che troviamo traccia del termine “ polpetta “ nel Libro de Arte Coquinaria del Maestro Martino da Como, anche se in realtà si trattava allora di uno spiedino arrosto ben lontano dalla pietanza che tutti noi conosciamo.

Una cena dove i profumi italiani si sono mescolati con i sapori che hanno ricordato le nostre radici italiche. Una serata come tante, apparentemente, ma con la consapevolezza di essere vini e tramandare le nostre tradizioni. Come dire: veramente una bella serata all’italiana.

C.Vaccaro

Condividi adesso!